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XXV DI FORMAZIONE DEL GRUPPO: IL SALUTO DEL PRESIDENTE


Un’occasione per sentire da loro, forti di decenni trascorsi in prima linea, un’informazione di prima mano, il vero volto dell’Africa, i veri problemi di questo grande continente, spesso dimenticato dal nostro mondo o meglio fin troppo presente quando si tratta di intervenire in loco per sfruttare quelle povere popolazioni in vari modi più o meno velati.

Un’occasione che permette di coscientizzare tutti noi su quanto accade veramente dall’altra parte del mondo, stimolando un’assunzione di responsabilità in tutti noi.

Si è mai sentito parlare nei telegiornali o sulla stampa, se non per colpi di stato, sequestro di persone europee, visite papali, del Malì, della Mauritania, della Repubblica Centroafricana, del Camerun, del Togo, del Benin, del Madagascar, del Burkina Faso? Ho citato solo alcuni dei numerosi stati africani; in quegli stati invece sono presenti i nostri missionari ed i gruppi di volontariato per curare gli interessi degli ultimi come ha voluto il Concilio vaticano II° e forse anche per rispondere in senso positivo alla domanda del Signore che chiede “dov’è tuo fratello”?

I missionari per il loro costante impegno verso comunità che abbisognano di tutto e spesso non hanno nemmeno il minimo per il loro sostentamento, forti della loro scelta di vivere lontani da casa per dedicare la loro vita a migliorare quella di altre persone, sono la chiesa del grembiule, di chi non ha paura di sporcarsi le mani, a sentirsi amico e fratello, parte integrata di quei popoli.

Accanto a questo impegno e totale dedizione dei missionari vi è anche quello dei numerosi gruppi di volontariato presenti nel nostro Trentino, accomunati da un impegno di amore, rispetto e dedizione verso gli altri più bisognosi; alla base di questo impegno umanitario ci può essere una motivazione cristiana volta a sollevare le sofferenze altrui oppure una semplice volontà di operare per garantire a quelle popolazioni, dei fondamentali diritti quali il cibo, l’acqua, la salute, l’istruzione.

E’ in questo contesto che si inserisce lo spirito, l’iniziativa ed il lavoro del Gruppo Missionario Alto Garda e Ledro che ho l’onore di presiedere e che ormai è una realtà in Valle e nell’Alto Garda e che si compone di circa un centinaio di persone di ambo i sessi, di varia estrazione sociale, provenienti, oltre che da Ledro e dal Basso Sarca anche da altri paesi del Trentino, vedi Storo, Brentonico, Mori, Val di Cembra, Valle dei Laghi ecc..

Il Gruppo Missionario Alto Garda e Ledro è nato nel settembre del 1986 su iniziativa del missionario della Consolata p. Franco CELLANA originario di Tiarno di Sopra e del geom. Luciano SANTORUM di Riva del Garda, il quale, al tempo aveva già maturato esperienze di volontariato in terra africana, con altri gruppi trentini.

Dal suo sorgere fino alla data odierna i volontari del Gruppo che si recano in loco in conto ferie, almeno per i lavoratori dipendenti, ed a loro complete spese, biglietto aereo compreso, hanno sempre operato in Tanzania e questo essenzialmente per tre motivi:

primo: come sopra evidenziato il Gruppo è stato fondato su iniziativa di p. CELLANA che all’epoca prestava la propria opera missionaria in Tanzania;

secondo: la popolazione tanzaniana è fra le più povere e bisognose del mondo intero e, pertanto, necessita dell’impegno costante del nostro Gruppo;

terzo: dal 1964, anno dell’indipendenza, la Tanzania ha sempre goduto di pace e tranquillità sociale, senza lotte tribali che sono la principale causa delle guerre nei vari Stati del continente africano e di questo va dato merito alla lungimiranza politica dell’ex Presidente Njerere che, anni or sono, ci ha onorati della sua visita.

Finora il Gruppo ha prestato la propria opera lavorativa nella realizzazione e costruzione di opere a scopo sociale quali acquedotti, scuole, asili, ospedali, dispensari come richiestoci sia dalle Autorità civili che religiose del posto e da congregazioni missionarie anche autoctone.

Lo spirito del Gruppo che, fin dall’inizio del suo operare, ogni anno, ha inviato uno o più gruppi di volontari è quello sì di lavorare per loro, ma ancor più quello di lavorare con loro.

Infatti noi esigiamo dalla controparte che richiede il nostro intervento, la messa a disposizione di manodopera del posto che affianchi i volontari del gruppo; in questo modo i locali possono guadagnare qualcosa per il sostentamento delle loro famiglie ed inoltre imparare, dai nostri esperti, quel poco che permetta loro di eseguire almeno i piccoli lavori di manutenzione delle strutture realizzate in questi anni.

I volontari restano in loco per un periodo che generalmente va dai 40 ai 60 giorni in base alla disponibilità di ognuno; essi per lo più eseguono lavori specialistici di elettricista, idraulico, falegname, piastrellista, meccanico, lasciando alla manodopera locale i lavori di muratore, manovale, autista ecc. ben consci che la controparte africana, cioè la gente comune che beneficia del nostro aiuto, non pretende da noi gesti eroici, ma si accontenta di una briciola di altruismo, quella famosa goccia che sommata ad un’altra compone l’oceano.

La loro compartecipazione alla realizzazione dei progetti, dall’Autorità di villaggio al più umile dei manovali che affiancano i nostri volontari fa sì che le strutture realizzate vengano sentite come loro e non un mero dono dovuto alla “bontà del bianco” ricco di mezzi materiali ed economici.

“Salvare l’Africa con gli Africani” come diceva San Comboni si può; gli Africani hanno le capacità, le conoscenze, l’abilità necessarie ed hanno anche un loro modo di crescere, di concepire lo sviluppo anche se hanno i loro tempi che spesso non coincidono con i nostri, anche se dobbiamo sempre tener presente che siamo noi gli ospiti e non viceversa.

I nostri volontari si sono fatti ben volere dalla popolazione locale e dalle istituzioni sia religiose che civili tanto che il direttivo del Gruppo è costantemente tempestato da richieste di interventi e purtroppo, per ovvi motivi, non tutti possono essere presi in considerazione.

Questi nostri interventi fanno sì che migliaia di bambini possano frequentare la scuola, migliaia di ammalati possano essere curati, migliaia di donne non muoiano di parto ed i loro bambini di AIDS perché non vi sono dispensari, migliaia di persone possano bere finalmente acqua potabile pompata dai pozzi con una ricaduta sulla pulizia e sulla salute.

I volontari del Gruppo, nei tempi morti, trovano anche il tempo di relazionarsi con gli amici africani, di condividere con loro qualche momento di gioia o, più spesso di sofferenza, aiutando anche singole persone o famiglie in difficoltà; i volontari più giovani trovano anche il tempo per giocare, cantare con i bambini, ragazzi, ragazze e giovani del posto.

Il nostro Gruppo ormai non è solo cittadino onorario, ma cittadino tanzaniano a tutti gli effetti.

Mi ha fatto molta impressione quanto detto dal nostro Arcivescovo e dal Presidente Dellai e riportato sulla stampa locale tempo fa; dice Dellai e cito testualmente “le grandi agenzie internazionali spendono la metà dei soldi per mantenere le loro strutture” gli fa eco Mons. Bressan che dice “in alcuni casi si arriva anche al 90 – 95% delle risorse che vanno alle spese per l’organizzazione: i viaggi, gli hotel, le auto, mediamente solo un terzo delle risorse va alla gente”.

Ma attenzione, se è vero che le grandi organizzazioni internazionali sono carrozzoni mangiasoldi, anche l’entusiasmo dei gruppi di volontariato se non è organizzato, se non vi è la giusta cultura e preparazione, serve a poco, anzi può creare danni. Su questo argomento il Vescovo dice “io apprezzo il volontario che parte dal Trentino pieno di entusiasmo e va in Africa a costruire un pozzo, alle volte però avviene che dopo due mesi viene abbandonato e così si finisce che per un intervento da 2.000,00 euro se ne spendono 4.000,00.- di viaggio”.

Non è il caso del nostro Gruppo all’interno del quale ci sono persone che si sono recate in Africa più di dieci – quindici volte a loro complete spese, come dicevo poc’anzi e le ringrazio di cuore.

I contributi e le donazioni in denaro elargiti direttamente ai missionari, intesi sia come sacerdoti o suore ed ai gruppi di volontariato come il nostro che sono numerosi nel Trentino, hanno una destinazione finale sicura perché dati a persone che ci mettono del loro, che si spendono in prima persona per gli altri, per gli ultimi, come veniva ricordato poco fa.

E’ con una punta di orgoglio, se mi è permesso, che posso dire ai volontari ed a coloro che ci hanno aiutato in questi cinque lustri di impegno nel settore della cooperazione allo sviluppo, siano essi singole persone, associazioni, enti, banche, amministrazioni comunali ed altro, che recentemente ho visitato la stragrande maggioranza delle località dove ha operato il G.M.A.G.e L., ebbene tutte le strutture realizzate dal Gruppo sono in buon stato di conservazione ed utilizzate; per alcune ci si chiede addirittura un ampliamento.

Il lavoro portato avanti dal Gruppo evidenzia un’apertura verso una dimensione nuova ed una capacità di diventare cittadini del mondo. Il disinteresse e la gratuità del volontariato dimostrano che ci sono ancora persone aperte nel segno della solidarietà, della disponibilità verso la dignità della persona più bisognosa che interroga la coscienza di tutti.

Solidarietà, una parola che si infrange tra mille impegni quotidiani, tra la fatica delle nostre giornate, il tempo che manca sempre.

Essa però presume un gesto di carità sentito e vero, fatto non per pulire le coscienze, ma per andare incontro agli altri, agli ultimi, i più soli, i più poveri.

La solidarietà vera non è un atto capace di renderci dimentichi, anzi è un abbraccio che accoglie, che ristora, che colma la solitudine, è uno sguardo indulgente sull’uomo, capace di comprendere senza mai giudicare, capace di dare sena chiedere nulla in cambio; essa non è a senso unico, ma è interscambio.

Non dimentichiamo le parole che spesso ripeteva il grande papa Giovanni Paolo II° “per quanto noi siamo generosi, per quando noi doniamo, ciò che riceveremo in cambio è molto di più di quanto noi abbiamo donato”.

Qualunque aiuto, piccolo o grande che sia, ha un valore straordinario, immenso; è come un sasso lanciato in uno specchio d’acqua, farà uno, due, tre, quattro, cinque cerchi, perché un gesto di solidarietà è contagioso, capace di propagarsi, di diffondersi.

So pensi ad esempio ad un bimbo salvato dalla strada o da una malattia mortale, sarà un ragazzino che studia, un giovane che impara un lavoro, un uomo realizzato, un padre capace di prendersi cura e di amare la propria famiglia, un uomo in grado di cambiare e migliorare il proprio paese.

La vastità degli orizzonti aiuta la persona a coltivare valori alti come la ricerca della pace, la solidarietà ecc.

Colgo l’occasione per ringraziare tutti i componenti l’Associazione, anche coloro che, pur non partendo per prestare la loro opera sul posto, si attivano qui nella ricerca di materiale, fondi e sono anch’essi parte attiva di un processo, benché molto lento, di speranza e di sollievo umano di quelle popolazioni presso le quali il Gruppo opera da molti anni.

Un sentito grazie va anche alle due coppie di sposi (estranee al gruppo) che, rinunciando ai regali di matrimonio, hanno invitato i partecipanti alla cerimonia, a devolvere il costo del regalo di nozze al nostro Gruppo. Per noi è stata una gradita sorpresa che ricambiamo con una augurio di una lieta e felice vita di coppia.

Elenco brevemente qui di seguito le realizzazioni più significative portate a termine dal nostro Gruppo, dal suo sorgere fino ad oggi, non per motivi di vanagloria, ma per rendere edotte molte istituzioni, ditte, enti e persone singole, di come è stato utilizzato il denaro e/o il materiale di vario genere messo a disposizione del nostro Gruppo:


  • Costruzione dispensario a Makambako

  • Completa ristrutturazione dell’ospedale di Ikonda (5 anni di lavoro)

  • Costruzione asilo a Mdandu

  • Costruzione dispensario ad Heka

  • Costruzione scuola professionale e tecnica ad Itengule

  • Realizzazione acquedotto potabile a Nduli (7 km.)

  • Costruzione di un centro di sanità rurale ad Ujewa

  • Costruzione di un dispensario a Mtandika

  • Costruzione di un dispensario a Mawambala

  • Realizzazione acquedotto potabile a Wasa

  • Costruzione primary school a Diagwa (I° lotto)

  • Costruzione primary school a Diagwa (II° lotto)

  • Costruzione primary school a Diagwa (III° ed ultimo lotto)

  • Costruzione di un dispensario a Wenda

  • Costruzione dispensario di Ibawanzi

  • Costruzione asilo di Mgololo

  • Costruzione asilo di Rujewa

  • Costruzione scuola secondaria di Ilamba

  • Costruzione asilo di Nyakipambo

Per i prossimi due anni abbiamo in cantiere la costruzione di una scuola secondaria richiestaci dalle suore Teresine a Mibikimitali con lo scavo di un pozzo per l’acqua potabile; si pensi che per l’approvvigionamento idrico le donne ed i bambini percorrono vari chilometri con un secchio in testa.

L’ottica del Gruppo è quella di dotare le future costruzioni, siano esse scuole, asili o dispensari di un pozzo per l’acqua e di pannelli fotovoltaici per l’energia elettrica.

Come si può notare da questo elenco di opere si è data la priorità alla costruzione di scuole di vario ordine e di dispensari, quindi istruzione e salute, le due maggiori emergenze in terra africana.

E’ chiaro che, come ha scritto John Keats “non possiamo cambiare il vento, ma possiamo indirizzare le vele”.

Siamo consci che la dimensione dei nostri interventi è tale da non poter risultare significativa per annullare gli squilibri planetari; siamo però anche convinti che, pur con tutti i nostri limiti, uno sforzo in questa direzione vada fatto al meglio.

Anche per il futuro faremo ogni sforzo per garantire significatività e sostenibilità alle azioni che metteremo in campo, per testimoniare che uscire dal circolo vizioso della dipendenza è possibile, per scommettere sul protagonismo delle popolazioni che man mano aiuteremo, sulla loro capacità di inventare e praticare soluzioni adatte al loro ambiente e sistema di vita.

“Sono Gloria, una bambina africana costretta a lavorare i campi. Il mondo mi aspetta; da me e da molte altre bambine dipenderà il mondo di domani. Io sono una bambina, ma voi avete, nelle vostre mani, il mio destino, da voi dipende, in larga parte il mio futuro”. Sono queste le parole che un grande poeta africano ha messo in bocca ad una bambina.

Sono oltre 200 milioni i bambini ed i ragazzi che non hanno nessuna possibilità di frequentare la scuola e, questi, si trovano in larga parte al sud del pianeta; il 50% delle bambine che vivono nell’Africa sub sahariana, non hanno alcuna possibilità di frequentare una scuola.

Dobbiamo forse interrogarci perché i nostri bambini abbiano il pulmino sotto casa per andare a scuola mentre i loro coetanei africani devono fare anche due ore di strada a piedi con qualsiasi tempo, perché da noi circa un terzo di bambini e ragazzi sono in soprappeso, mentre laggiù milioni di loro coetanei muoiono per mancanza di cibo per la cattiva qualità dell’acqua consumate; sono circa 6.000 ogni giorno quelli che muoiono nella più assoluta indifferenza a causa della mancanza d’acqua o della sua cattiva qualità.

Per questo, da parte del nostro Gruppo, non è mancata nemmeno l’attenzione all’approvvigionamento idrico; abbiamo realizzato due acquedotti e vari pozzi.

Ecco alcuni pensieri di bambini del posto:

“Il capo villaggio ci dice spesso che noi bambini abbiamo un domani. Ce lo ricorda ogni volta che ci vede a raccogliere l’acqua dal pozzo che, da qualche anno, si trova vicino alle nostre capanne”.

“Era una domenica di febbraio; che festa al villaggio. Con i miei amici ho messo al testa sotto l’acqua che sgorgava da un pozzo costruito per noi. Che acqua fresca e pulita. Mamma mi ha detto di non dimenticarmi mai di quel giorno”.

“Siamo arrivati in questo villaggio da poco; qui c’è acqua pulita e potabile. Papà dice che non ripartiremo più; le nostre capre vivono con noi, anche loro stanno bene qui”.

“Nel mio villaggio possibile bere acqua potabile e lavarsi con l’acqua pulita. Noi bambini andiamo anche a scuola, è stata costruita poco dopo il pozzo, stiamo tutti meglio. Anche mamma e papà sono contenti; loro dicono sempre che dove c’è acqua, c’è salute”.

Per questa occasione non va sottaciuto il fatto che nel settembre del 2000 ben 189 capi di Stato e di governo hanno unanimemente sottoscritto la Dichiarazione del Millennio, un patto globale tra Paesi ricchi e Paesi poveri del pianeta Terra volto a cancellare dal mondo la povertà. La dichiarazione comprende otto obiettivi strategici, da raggiungere entro il 2015 che sono:

  • Eliminare la povertà estrema e la fame

  • Garantire l’istruzione elementare universale

  • Promuovere l’uguaglianza di genere e potenziare il ruolo delle donne

  • Diminuire la mortalità infantile

  • Migliorare la salute materna

  • Combattere l’HIV/AIDS, la malaria e le altre malattie

  • Assicurare la sostenibilità ambientale

  • Sviluppare una partnerschip globale per lo sviluppo

Il raggiungimento degli obiettivi del millennio diventa un impegno vincolante per tutti come unica possibilità di garantire una convivenza pacifica e dare futuro a tutti, poveri e ricchi, Nord e Sud, piccoli e grandi Paesi della Terra.

Purtroppo, dalla riunione del settembre 2005 fra i leader mondiali, è emerso che i progressi ottenuti nei primi cinque anni non sono stati per nulla sufficienti e, secondo me, poco è cambiato anche fino alla data odierna. Non c’è tempo da aspettare, soprattutto i poveri non possono aspettare; mai come in questo momento è chiaro che o ci sarà un futuro dignitoso per tutti o non ci sarà futuro.

Torniamo a noi.

Il Gruppo, annualmente, spedisce in Tanzania, uno o più container di materiale di vario genere, difficilmente reperibile in loco e quasi sempre frutto di donazioni.

Alla data odierna sono stati inviati più di una cinquantina di container per la spedizione dei quali il Gruppo ha dovuto sostenere un notevole costo finanziario.

Il Gruppo in questi anni ha aiutato, nel limite delle proprie disponibilità finanziarie, tutti i missionari ledrensi e missionari dell’Alto Garda operanti nelle varie parti del mondo, erogando loro aiuti economici.

Il Gruppo, costituito come sopra menzionato con atto notarile, ha la propria sede a Ledro – Tiarno di Sopra e quali organi ha un’assemblea, un collegio di revisori, un direttivo ed un presidente; l’assemblea si riunisce solitamente ogni 40/50 giorni circa; il Gruppo è aperto a chiunque volesse mettere a disposizione parte del proprio tempo, della propria professionalità, dei propri talenti a favore di chi ha molto meno di noi e, spesso, manca dell’indispensabile per la proprie esistenza e di quella della sua famiglia.

Ormai però anche l’età media dei componenti il Gruppo comincia inesorabilmente ad alzarsi ed i volontari che si recano in Tanzania sono quasi sempre gli stessi.

Questo per evidenziare che anche il nostro Gruppo, come altre entità, necessita di un ricambio generazionale specie in questo momento storico dove tutto viene commisurato e rapportato al PIL, delegando o tralasciando del tutto valori fondamentali quali la solidarietà e l’impegno in prima persona.

Durante questi anni abbiamo anche organizzato delle iniziative qui sul territorio per sensibilizzare la popolazione; ecco le principali:

  • Primavera 1989: incontro con gli studenti ed insegnanti presso la Scuola Media G. Garibaldi di Bezzecca dove è stato illustrato il lavoro che il Gruppo aveva svolto in Tanzania nei primi anni di attività;

  • Maggio 1990: il Gruppo Missionario Alto Garda e Ledro ha contribuito, in collaborazione con il Comune di Riva del Garda , ad organizzare la visita di Julius Nyerere, primo Presidente del Tanzania, a Riva del Garda; in quell’occasione, tramite fotografie, pannelli ecc. le numerosissime persone presenti hanno potuto farsi un’idea dell’impegno e del lavoro svolto dal nostro Gruppo;

  • Autunno 1992: su invito di alcuni giovani del luogo, impegnati nel sociale e nel mondo del volontariato, abbiamo illustrato alla popolazione, presso l’oratorio di Martigiano, le finalità, il modus operandi, il lavoro ed i progetti realizzati dal nostro gruppo;

  • La serata di cui sopra è stata ripetuta nel 1995 a Tenno con la presenza di una suora della Consolata che presta la propria opera missionaria in Tanzania; a Varone, nel 1996, presso i Missionari Verbiti con la presenza del Vescovo della Diocesi di Njombe (Tanzania); a Concei, nel 1998, presso il centro polifunzionale di Locca, con la partecipazione di missionari ledrensi; a Riva del Garda, nel 1999, presso la Parrocchia di San Giuseppe nel Rione A. Degasperi; a Storo nel 2000 presso la sala del centro sociale su invito di quella Parrocchia;

  • Nel 1996, in occasione del 10° anniversario di fondazione, il Gruppo ha organizzato un pomeriggio ed una serata a Tiarno di Sopra, aperta a tutta la popolazione della Valle di Ledro, con la presenza di p. Franco Cellana, missionario tiarnese della Consolata e di p. Francesco Bernardi, Direttore della Rivista “Missioni Consolata”;

  • Nel 2001, in occasione del 15° anno di fondazione del Gruppo, abbiamo stampato un opuscolo di ben 36 pagine, corredato di fotografie, intitolato “15 anni d’Africa” sul quale viene illustrato tutto il lavoro fatto dal Gruppo in Tanzania ed altro;

  • 4 ottobre 2009 serata con P. Franco CELLANA a Tiarno di Sopra;

  • 15 giugno 2010 a Locca, serata con suor Ida Luisa Costamagna, missionaria della Consolata in Tanzania, per la presentazione del libro “I care Tanzania”;

  • A Tiarno poi, negli anni scorsi, ci hanno fatto visita i Vescovi delle Diocesi di Iringa e Singida (Tanzania) i quali, dopo la celebrazione della S. Messa, si sono intrattenuti con la popolazione della Valle di Ledro e paesi vicini per illustrare l’operato del Gruppo nelle loro Diocesi;

  • Da alcuni anni collaboriamo con l’Associazione “Iniziative Varone” per l’organizzazione delle loro manifestazioni; in queste occasioni siamo presenti con un nostro gazebo e con nostri volontari per illustrare il lavoro svolto ed i programmi futuri;

  • Il Gruppo Missionario Alto Garda e Ledro è sempre stato parte attiva, annualmente, per l’organizzazione della Fiaccolata Natalizia a Riva del Garda, illustrando per l’occasione, ai numerosissimi partecipanti provenienti da varie parti del Trentino e da fuori Provincia, l’operato dei propri volontari in terra di missione;

  • Da vari anni alcuni volontari del Gruppo aiutano il Gruppo “Amici dell’Africa” di Tiarno di Sotto nell’organizzare la giornata di beneficenza pro missioni; in quest’occasione siamo presenti con cartelli e foto riguardanti il nostro lavoro in Africa;

  • Fino a qualche anno fa, era prassi che, in occasione della partenza dei nostri volontari per il Tanzania, venisse organizzata, a turno, nelle Parrocchie del Comprensorio C9 e paesi vicini (es. Storo) una celebrazione eucaristica, aperta a tutta la popolazione, con il “mandato” ai partenti da parte di qualche missionario presente in loco e successiva illustrazione ai partecipanti del lavoro svolto e di quello programmato. Da qualche anno invece la cerimonia viene abbinata alla celebrazione organizzata, in ottobre, dal Gruppo missionario di Valle.

In questi anni abbiamo potuto notare che il problema principale è la manutenzione delle strutture realizzate, vista la carenza di manodopera specializzata anche se, come dicevo poc’anzi, le opere costruite con l’aiuto del nostro Gruppo, sono tutte perfettamente funzionanti ed utilizzate.

Questa “criticità”, fatta più volte presente da noi, è stata finalmente presa nella dovuta considerazione dalla superiora delle suore Teresine che ha condiviso con il nostro Gruppo la necessità di far studiare alcune suore nei vari settori (agricolo, elettrico, idraulico, di falegnameria, di edilizia, di economia, menagement) e dotarle di idoneo attestato professionale; saranno loro, in futuro, vista la loro radicalità sul territorio e conoscenza delle varie problematiche che, con l’aiuto di operai del posto, provvederanno ai lavori di manutenzione straordinaria ed ordinaria delle strutture realizzate.

Il Gruppo Missionario si assunto anche l’onere del costo degli studi di cui sopra e per questo chiede un aiuto economico a tutti coloro che condividono questo nostro impegno.

Oltre alle specifiche “vesti” di cui sopra, il Gruppo si è impegnato anche a pagare gli studi di laurea in medicina ad una suora, sempre delle Teresine, che in futuro possa prestare la propria opera nei vari dispensari costruiti con l’aiuto finanziario del Gruppo.

Per quanto sopra c’è uno specifico c.c.b. presso la C.R. di Ledro – IT 80B 08026 72144 000001080043.

Volevo inoltre segnalare che, con l’inizio del 2010, il competente Ministero ha riconosciuto il nostro Gruppo come ONLUS; questo dà la possibilità a chi lo volesse di devolvere il 5./.. delle ritenute fiscali al Gruppo stesso, in occasione della denuncia annuale dei redditi.

Prima di chiudere devo esternare un pensiero di vivo e sentito ringraziamento a tutti coloro che ci sono stati vicini e ci hanno aiutato in questi anni in vari modi; è impossibile nominarli tutti, l’elenco è veramente lungo.

A tal proposito mi viene in aiuto quanto recita un proverbio africano “Se tante piccole persone, in tanti piccoli luoghi, fanno tante piccole cose, questo è l’inizio di un grande cambiamento”.


Il Presidente

Orazio Vescovi


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